Macerata rovina la festa a Stoytchev e soci

di Adelio Pistelli

22/04/2012

Jiri Kovar, votato MVP del V-Day vinto da MacerataJiri Kovar, votato MVP del V-Day vinto da Macerata
Jiri Kovar, votato MVP del V-Day vinto da Macerata
Applausi a Macerata e Birarelli. Il centrale di Trento, vero signore e grande sportivo, ha detto: “Forse era dentro, però onore al merito. Doveva andare così”. Aveva appena perso lo scudetto per una palla valutata male dal primo arbitro: una schiacciata di Kaziyski che invece di diventare 21-21 ha scritto un 22-20 storico per Giuliani e la sua banda. Una palla che farà discutere, una palla che ha mandato alla rovescia un pronostico, una palla da incorniciare E che solo la ‘talpa’ poteva sentenziare. Non l’ha fatto, quindi…
E improvvisamente, un urlo: scudetto. Macerata vince una meravigliosa maratona e manda all’aria ogni programma di chi era convinto di lasciare ancora l’impronta. Invece Stoytchev, condottiero di una squadra solo apparentemente imbattibile ha dovuto prendere atto che dall’altra parte della rete c’era chi conosce la pallavolo e dispone di uomini con attributi. Dicono che il coach bulgaro di Trento avesse un aereo di prima mattina (domattina, lunedì), per volare in Bulgaria ad allenare la sua nazionale. E magari, dopo i primi due splendidi parziali senza storia (per il suo team), mentre si nascondeva dietro la giacca, invece di segnare uno schema, avrà preso il cellulare per confermare il volo verso Sofia.
Le certezze (dopo quei due set stellari), la eccessiva sicurezza di avere ancora lo scudetto sulle maglie hanno prodotto un tranello irreversibile: lui e la sua squadra hanno lentamente perso lucidità e concretezza. D’accordo, dopo cinque set, dopo il tie break di 34 minuti e, con una palla finale discussa, potrebbe sembrare fuori luogo mirare su calo mentale e fisico degli ex campioni d’Italia. Ma quanto è accaduto nel terzo e soprattutto il quarto parziale nelle file trentine apre il fianco ad una e cento interrogativi: perché quella negativa metamorfosi? La domanda avrà mille risposte, per quanto ci riguarda ne abbiamo una su altre: il carattere della Lube e l’intelligenza (ed il coraggio) della panchina maceratese.
Giuliani vince il suo secondo scudetto, in tre finali, ancora contro Stoytchev. Ma a dispetto del lunghissimo 3-2 del Forum, il coach neo campione d’Italia può sventolare un personalissimo successo ancor più netto contro il ‘caro nemico’ bulgaro: ha stravinto per soluzioni tattiche e per scelte tecniche. Il cambio (momentaneo) di Travica che ha sicuramente contribuito a ricaricare le batterie del palleggiatore titolare poi, gradualmente, bravo ne gestire il mega match; il cambio di Savani per Kovar ed il ceco-italiano ha premiato tecnico, Lube e se stesso (Mvp della finale) con una prestazione da applausi. Poi, bravo il coach Lube per come ha girato i centrali e per come ha fatto restare in partita Parodi, il suo figlioccio. Alle corte: una lezione di volley.
Una cosa per chiudere: nel giorno dell’addio all’Italia, stoica prestazione di Juantorena, il marziano del volley. Con evidenti problemi fisici (guai al polpaccio destro) ha tenuto il campo con professionalità e concretezza. Ha perso ma meritava un grande applauso e, alla fine, lo ha ricevuto: da un palasport intero.
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